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giovedì 11 novembre 2010

12 novembre, Giornata del ricordo dei caduti militari e civili

Il 12 novembre 2003, 19 soldati italiani persero la vita a Nassirya, a causa di un attentato terroristico.
Molte furono le polemiche scatenate da questo avvenimento: i "patrioti" annunciavano lutto nazionale, mentre gli antagonisti si rifiutavano addirittura di osservare un minuto di silenzio da dedicare ai nostri connazionali.
Penso che la ragione non sta da una parte sola. Esterno tutta la mia indignazione verso coloro i quali, fregiandosi di slogan e simboli pacifisti, inneggiano alla morte di altre persone. D'altra parte esterno la mia indignazione anche nei confronti di tutti quei patrioti omologati che non perdono occasione per esaltare i "valori" della nostra democrazia.
I nostri soldati combattono una guerra di cui non dovrebbe importare nulla all'intero continente europeo, questa è la verità. Per cui noi lottiamo affinchè questi ragazzi tornino a casa dalle loro famiglie, a svolgere il loro dovere dove ce n'è più bisogno: in Italia.
Noi lottiamo affinchè cessi questo inutile conflitto che si basa sulla ragione meno nobile del mondo: il denaro.
Ebbene, noi lottiamo affinchè regni la pace, ma, a contrario degli "antagonisti" saremo sempre pronti a portare alti i colori della nostra bandiera, ed a rendere onore ai nostri connazionali, anche se stanno combattendo, non per loro decisione, da quella che noi reputiamo la parte sbagliata. O meglio, non esiste parte giusta, ma esistono solo le scelte sbagliate che i nostri governi hanno intrapreso, andando ad appoggiare i soliti americani invasori.
Per questo noi gridiamo RITIRATE LE TRUPPE! tornate a casa, ragazzi...

la caserma dei Carabinieri a Nassirya dopo l'attentato


mai più

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